CURIOSITA'

Akie Nakata: l’essenza della natura in piccoli sassi

Il bello dell’arte è saper cogliere e trasmettere la bellezza in tutte le cose. E Akie Nakata questo pensiero lo ha accolto appieno. L’artista giapponese, protagonista di questo articolo, fa della sua arte uno strumento quasi di riflessione, sull’essenza di ciò che ci sta attorno. E l’essenza rappresenta anche l’anima, come in questa citazione di Wassily Kandinsky (da Lo spirituale nell’arte”, 1912):

“Il colore è un mezzo per esercitare un influsso diretto sull’Anima. Il colore è il tasto. L’occhio è il martelletto. L’Anima è un pianoforte con molte corde. L’artista è la mano che con questo o quel tasto porta l’Anima a vibrare.”

Quando l’artista è in grado di emozionare con poco, allora diventa davvero importante. La giovane Akie Nakata non ha scelto la classica tela come sfondo per la sua arte. Ha preferito un oggetto a primo impatto molto semplice e a dir poco “inutile”. Dei piccoli sassi …

Se ben ricorderete, in uno degli articoli passati avevo già cominciato ad affrontare l’arte sotto questo punto di vista. Opere d’arte originali, innovative e dal significato profondo e quasi ironico. Sto parlando dello scultore (anch’esso giapponese) Hirotoshi Ito e i suoi “scrigni di pietra” (scopritelo QUI ).

Una piccola differenza, però, distanzia i due artisti: uno scultore, l’altra pittrice, trasmettono messaggi diversi con le loro incredibili opere. Non solo. Hirotoshi Ito scolpisce con grande maestria il cuore delle pietre di fiume, trasformandoli in preziose e divertenti custodie. Akie Nakata, invece, i suoi piccoli sassi li sceglie con cura, in base alla loro forma unica e irripetibile. E una volta scelti, non vengono assolutamente modificati. 

L’idea nacque nel 2011, durante una passeggiata in riva al fiume. Camminando, il suo sguardo creativo notò un piccolo sasso dalla forma insolita. Una forma che ricordava tanto la sagoma di un coniglio. Quel sasso, nudo e modesto, sarebbe diventato la sua prima opera d’arte.

Ed è assolutamente qui che sta l’innovazione: sfruttare la naturale struttura di questi piccoli sassi, e dar loro vita. Perché Akie (suo pseudomino) sa, che in ognuno di loro, c’è qualcosa che necessita di essere raccontato o esaltato. E quale modo migliore, se non quello di farli diventare degli splendidi e vivaci animali? Dice l’artista, in un’intervista al My Modern Met:

“Lo scopo è far emergere dalla pietra le sensazioni che è in grado di trasmettere […] Per me i sassi sono molto più che semplici supporti alla pittura […] Gli occhi rappresentano il tocco finale, quando osservo lo sguardo dell’animale posso dire di aver completato il mio lavoro.”

Gli occhi sono lo specchio dell’anima“. In questo caso, gli occhi conferiscono ufficialmente vita propria a queste creazioni. Animali di ogni specie, che assumono posizioni in base al movimento stesso della pietra. E ogni volta che osservi uno solo di questi animali, non puoi non guardarli negli occhi e non rimanerne incantato.

Ovviamente, non sono mancate le critiche riguardo al suo approccio nell’arte. Le più frequenti riguardano un’affermazione: i sassi non sono organismi viventi. Certo, non sono provvisti di cuore o linfa vitale, ma di una cosa Akie Nakata ne è convinta: Ognuno di loro è espressione silenziosa della loro vita millenaria“. 

Come ogni artista degno di nota, anche la giapponese Akie Nakata è molto seguita sui social. In particolar modo su Instangram.

Le sue opere, in continua crescita, sono in vendita sulla pagina Facebook: Stone Artist Akie. Qui potrete scoprire tante altre sue creazioni e conoscere meglio l’artista. Come potete vedere, e constatare, basta poco per creare un qualcosa di bello e unico nel suo genere. Perché ogni artista vi porrà la sua impronta, e nessuno potrà mai eguagliarlo.


L’articolo si conclude qui. Grazie per la vostra costante presenza, e al prossimo articolo!

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 Tutte le immagini sono di proprietà di Akie Nakata

Testo: scritto da Chiara Albanesi

Fonte: VanillaMagazine