Pietre di Nascita

Il rubino: la pietra di nascita del mese di Luglio

Il rubino, pietra dal colore tipicamente rosso fuoco, non può non rappresentare un mese caldo come luglio. Un mese dove una considerevole parte della popolazione mondiale parte per le tanto agognate vacanze estive. Un periodo dove l’estate mostra il suo massimo splendore, dettato dai colori caldi della natura e dal cinguettio degli uccelli migratori.

Il protagonista, dunque, di questo articolo sarà proprio lui, il rubino, la pietra di nascita del mese di Luglio. Ma, come pochi sapranno, il rosso vivo non è l’unica colorazione che questa pietra preziosa può assumere. Esistono, infatti, diverse tipologie di corindoni, il cui colore determina la tipologia della pietra. Infatti, oltre al corindone rosso (rubino), ce ne sono altri che non hanno la stessa denominazione e colore. Questo, lo scopriremo insieme in questo articolo. Non solo.

Come per gli altri articoli precedenti (es. vedi le pietre di nascita di Giugno), analizzeremo tutti gli aspetti che caratterizzano questa meravigliosa pietra preziosa. Dai più tecnici …ai più curiosi.

Dedico questo articolo a tutti coloro che sono nati in questo mese, e a tutti coloro che amano indossare questa pietra dal colore passionale. Buona lettura!

Rubino

Etimologia: il nome della pietra deriva dal latinorubeus” (o “ruber“), che significa proprio “rosso“.

Rubino in natura

Classificazione: il rubino rappresenta una varietà di corindone, facente parte della famiglia degli Ossidi.

Caratteristiche fisiche:

  • Colore: il rubino più conosciuto è quello di colore rosso o rosso scuro.
  • Morfologia: questa pietra preziosa in natura la possiamo trovare sotto forma di cristalli – aggregati granulari – angoli.
  • Sistema cristallino: il rubino possiede un sistema cristallino romboedrico o tabulare.
  • Durezza: 9 – 10.
  • Trasparenza: trasparente, traslucido.
  • Lucentezza: il rubino possiede una lucentezza vitrea, grassa o opaca.
  • Fluorescenza: caratteristica tipica di questa pietra preziosa, che tende ad assumere una colorazione rossa, o a volte rosa.
  • Sfaldatura e frattura: la prima è frequente, la seconda concoide, irregolare.
Rubino Malawi

Caratteristiche chimiche:

  • Proprietà: il rubino è infusibile, e insolubile in acidi.
  • Manipolazione: se desiderate pulire questa pietra preziosa, tale azione è possibile con dell’acqua o con acidi diluiti (non puri).
  • Minerali simili: esistono molti minerali che possono essere scambiati per un rubino. Sono l’apatite, lo zircone, lo spinello e il topazio. Questo perché a volte si presentano di colore rosso.
  • Differenze rispetto al rubino: ciò che differenzia i minerali precedenti col rubino sono durezza, densità, sfaldatura, raggi X e le reazioni chimiche.
  • Genesi: metamorfica da contatto e regionale, da pegmatiti o da alluvioni.
  • Giacimenti: piuttosto scarsi. Il rubino viene estratto dai terreni alluvionali dello Sri Lanka e Myanmar (Birmania), dai basalti di Thailandia, Cambogia, Afghanistan, India, Cina, Australia, oppure da rocce metamorfiche in Kenya, Tanzania, Zambia, Angola e negli Stati Uniti (Montana, Nord Carolina). In Europa si conoscono i rubini provenienti dall’ex Jugoslavia e l’ex Unione Sovietica.
  • Usi: fin dall’antichità, il rubino viene utilizzato come pietra preziosa. E’ considerato uno dei “tre 4” della storia del gioiello, insieme a smeraldo, zaffiro (un corindone) e diamante. Una delle pietre più utilizzate e amate nella storia, fin dai tempi antichi.

Ed ora, dopo una prima infarinatura sugli aspetti fisici e chimici del rubino, passiamo alla parte più leggera …

Curiosità

  • Il rubino, come è stato detto in precedenza, appartiene alla famiglia dei corindoni. Viene perciò definito “allocromatico, perché la loro colorazione avviene tramite agenti naturali esterni.
  • I corindoni, come il rubino, possono contenere piccole inclusioni che possiamo notare bene ad occhio nudo.
  • Le inclusioni, a volte, possono creare due splendidi effetti ottici nella pietra: l’occhio di gatto e l’asterismo (o effetto stellato).
  • Un’altra caratteristica tipica dei rubini è che sono pleocroici: a seconda di dove lo guardiamo, possiamo notare variazioni di tonalità. In questa pietra si possono ammirare colori secondari come l’arancio, il rosa, il lilla o il violetto. Un modo piuttosto interessante per riconoscere un rubino vero da uno che non lo è.
Rubino Tanzania
  • Esistono principalmente due varietà di rubino: Tanzania AAA, il più puro e ricercato (reperibile solo in carature molto piccole), e il rubino dal Madagascar, la varietà più economica. I rubini Occhio di Gatto e i rubini Stellati vengono tagliati a cabochon (ovvero con la superficie liscia e non sfaccettata, dalla forma convessa e lucida). Con questo tipo di taglio della pietra, l’effetto ottico è più visibile.
Rubino stellato Orissataglio cabochon
  • La casa d’aste Sotheby’s nel 2014, pensate, ha venduto il rubino più caro al mondo. Il rubino Graff di 8,62 carati è stato incastonato in un anello e venduto per circa 8,6 milioni di dollari dal gioielliere Laurence Graff (da cui ha preso il nome). Poi nel 2015, il record è stato battuto. La stessa casa d’aste, ne ha venduto uno da 25,59 carati per (reggetevi forte) circa 27 milioni di dollari. La gemma era taglio cuscino e si chiamava “Sunrise Ruby” (“rubino alba”). Incredibile, vero?
Rubino Graff – venduto per 8,6 milioni di dollari nel 2014. Photo: Deluxeblog.it

Simbologia antica e recente

  • La pietra di nascita di luglio, simboleggia l’amore, la passione e il romanticismo.
  • Esistono diverse storie e leggende derivanti da diverse parti del mondo. Tra di queste c’è lo Sri Lanka o Myanmar. Persino all’interno delle pagine dell’Antico Testamento (Bibbia) viene citato il rubino e altre pietre preziose: -“Eri nell’Eden, nel giardino di Dio; eri coperto da ogni pietra preziosa: rubini, topazi, diamanti, crisoliti, onici, diaspri, zaffiri, carbonchi, smeraldi e ori” – (Ezechiele, 28,13).
  • Gli antichi Indiani credevano che il fosse il fuoco interiore capace di donare lunga vita.
  • Nel Medioevo, invece, il acquisiva un potere divino. Quando il colore si oscurava, era indice che si avvicinava una disgrazia.
  • Gli abitanti della Birmania lo usano come talismano contro la sfortuna, le malattie e le ferite.
  • Questa pietra preziosa compare anche in un verso di una poesia di Ralph Waldo Emerson. Questa pietra preziosa è descritta come “gocce gelate di vino che scorre di Eden il tino” oppure come “cuori di amici, ad amici sconosciuti“.
Spilla a forma di ciliegie di Van Cleef & Arpels. Realizzato in oro, rubini, diamanti e smalti.

L’articolo si conclude qui. Spero vi sia piaciuto. Visitate la mia pagina Facebook per rimanere sempre aggiornati. Ci vediamo col prossimo numero! Buona serata a tutti!

Grazie per la vostra presenza!

Immagini e fonti: Atlante illustrato dei minerali e delle pietre curativeJuwelo.it