SIMBOLI E ICONOGRAFIE NELL'ARTE

Natale green su tela: le piante natalizie nell’arte

Anche quest’anno, il mese di Novembre si sta concludendo. Il freddo inizia a farsi più prepotente, mentre qualche debole ma coraggioso raggio di sole resiste, regalandoci ancora un lieve tepore. Piccole torce di fumo si innalzano dai comignoli delle case. Gli alberi dei viali, giardini e parchi si addormentano, in attesa. Curiosi e furtivi uccellini fanno capolino dalle finestre, sperando in qualche briciola, come i Pettirossi.

Tuttavia, anche l’andamento delle giornate per l’uomo inizia a diventare più frenetico. Si sta avvicinando infatti una delle festività più belle, il Natale. Le vie dei negozi iniziano ad affollarsi. Le persone, infagottate nei propri cappotti o piumini, affrettano il passo e aguzzano la vista, nella loro ricerca. Decorazioni natalizie, presepi, alberi di Natale, ma soprattutto …un regalo speciale per i propri cari, o per una persona meno fortunata.

E ce n’è una di “decorazione” per la casa che non cessa di attirare l’attenzione dei più appassionati. Le piante di augurio natalizie. Un elemento d’arredo per la casa delicato ma persistente, oppure dai mille colori o ancora dall’aspetto semplice ma affascinante. Piante capaci, seppur nella loro natura modesta, di sorprendere e regalare un sorriso a chi la riceve o osserva. In questo articolo, vi mostrerò alcuni aspetti di queste piante. Ve le narrerò, però, attraverso i dipinti. Attraverso loro, scopriremo quale significato acquisivano nel dipinto e quale posseggono, invece, oggi. Buona lettura!

ELLEBORO

I suoi fiori, muniti di 5 petali, possiamo trovarli di diverse combinazioni di colore. La più comune è bianco e porpora, insieme ad altre tipologie color rosa, crema, verde o nero. Per la sua forma viene chiamata anche “Rosa di Natale”. Ma non fatevi ingannare dal suo aspetto “magico”: è una pianta altamente velenosa in tutte le sue parti, per questo meglio maneggiarla con cautela. La troviamo a Natale perché sboccia fra dicembre e febbraio.

“Ellebori” di Francesco Capiaghi

In questa opera d’arte l’artista Francesco Capiaghi, tra i tanti suoi studi legati al mondo dei fiori, ha voluto ritrarre proprio lui: l’elleboro, la “rosa selvatica velenosa” e non proprio profumata. Infatti, probabilmente più per il suo aspetto che per il resto, Capiaghi ha voluto celebrare questa pianta pericolosa, eppure resistente e incantevole nella sua semplice forma. Una pianta molto ricercata durante l’Ottocento (e conosciuta già dai tempi antichi), e reintrodotta di recente.

Simbologia antica:

  • Soprattutto in passato, l’Elleboro era considerato, nonostante la sua natura velenosa, una pianta curativa miracolosa. Si pensava, per esempio, che il prodotto delle sue radici guarisse dalla pazzia.
  • Secondo una legenda cristiana, l’elleboro rappresenta il dono che una giovane pastorella fece al Salvatore, il giorno in cui egli nacque. Una pianta che crebbe per miracolo dopo che un angelo si impietosì alla vista delle lacrime della giovane, sprovvista di fiori da donare a Gesù Bambino. In passato (es. nell’Ottocento) si usava porre affianco alla partoriente un mazzetto di ellebori proprio affinché vegliasse sulla nascita del bambino.
  • Secondo la mitologia greca, invece, l’elleboro viene definito “piede del diavolo“. Se si cospargeva il terreno davanti a sé di petali di questa pianta, il suo potere “satanico” poteva rendere invisibile la persona che ci camminava sopra.

Simbologia oggi:

  • L’elleboro sboccia in inverno. Per questo motivo, oggi è ritornato come co-protagonista durante le feste natalizie. In Inghilterra viene chiamato “christmas flower” ed è tra le piante natalizie più amate. Stessa cosa vale in Francia e in Germania.
  • In Italia, è facile notare la presenza dominante di una qualità di elleboro nero, detta Stella di Natale. Una pianta che, secondo la tradizione cristiana, nacque nei pressi della stalla dove nacque Gesù Cristo.

Linguaggio dei fiori: fiore sacro a Dio (fin dal passato), mentre di recente ha assunto il significato di liberazione dalle pene. Un fiore, quindi, non solo d’augurio natalizio ma da donare ad una persona depressa o infelice.

CICLAMINO

Si tratta anch’essa di una pianta già conosciuta nell’antichità. Le sue tante combinazioni di vivaci colori non smettono mai di incantarci.

“Vaso di fiori e un ciclamino” natura morta di Brueghel il Vecchio

In questa rigogliosa e meravigliosa natura morta di Brueghel il Vecchio, notiamo qualcosa di insolito. Nonostante la presenza dominante del vaso di fiori centrale, non possiamo non avvertire un’anomalia. Una piccola pianta di ciclamino, con le radici belle in vista. Perché questo affiancamento? Perché questa scelta? Semplice. Questo dipinto rappresenta, in chiave allegorica, la Resurrezione di Cristo. Mentre, infatti, tutto il rigoglioso bouquet di fiori è destinato a sfiorire per sempre, il ciclamino (Cristo) rifiorirà. Pur nella sua semplicità e delicatezza, il ciclamino assume quindi il significato di eterno, e non solo. Simboleggia anche la fede silenziosa e profonda di un uomo onesto, che rinasce in eterno.

Simbologia antica:

  • Veniva considerato un potente amuleto contro i malefici (secondo un pensiero di Plinio il Vecchio).
  • Durante l’Ottocento (periodo del dipinto soprastante) il ciclamino era un altro fiore amatissimo, perché espressione della natura e dell’amore.
  • Per via della sua forma che ricorda l’utero femminile, è sempre stato associato alla fertilità. Ecco perché veniva donato alle donne per propiziare il concepimento, o tenuto nella camera da letto per allontanare le pene d’amore.
  • Secondo alcune credenze cristiane, il ciclamino era un tributo a Maria. Le macchiette rosse presenti sui petali alluderebbero al dolore della Madonna durante la Crocifissione di Cristo.

Simbologia oggi:

  • Il ciclamino,a Natale, assume un significato non solo di augurio natalizio ma più profondo: il cambiamento/miglioramento, da parte del ricevente, del proprio carattere scorretto. Oppure, il raggiungimento di una maggior sicurezza in se stessi.
  • Ancora oggi si crede che l’essenza di ciclamino favorisca l’incontro e la nascita di un amore tra persone affini.

Linguaggio dei fiori: timida speranza oppure diffidenza e scarsa fiducia (per via della lieve tossicità della pianta.

VISCHIO

Pianta cespugliosa sempreverde, amata da sempre, tanto da diventare addirittura la protagonista anche nella poesia. È il caso di Pascoli, con la sua opera poetica “Il vischio“.

“A Christmas kiss” di George Bernard O’Neill

In questo dipinto dell’artista George Bernard O’neil, il vischio lo troviamo nella parte alta del quadro. Sovrasta il capo di una donna con in braccio il suo bambino. Il significato che la pianta assume in questa rappresentazione rimane simile a quella ancora oggi presente. Seppur leggermente modificata, in questo caso. Il bacio sotto il vischio, qui, diventa auspicio di protezione dalla sfortuna del piccolo bambino, e quindi anche del legame d’affettivo che unisce madre e figlio. Un’immagine molto dolce, non credete?

Simbologia antica:

  • Secondo i celti, il vischio (insieme alla quercia) era una pianta sacra agli dei. Era perciò simbolo di immortalità.
  • I Druidi utilizzavano questa pianta per celebrare le unioni d’amore (per tenere lontane le disgrazie).
  • Secondo quanto scritto dal botanico P. Lesson, l’infuso di vischio era considerato un rimedio universale per guarire dalle malattie più gravi.

Simbologia oggi:

  • Oggi continua a protrarsi la credenza che baciarsi sotto il vischio porti fortuna. Ma non è l’unico significato che gli è stato conferito.
  • Il vischio rimane la pianta simbolo dell’inizio di un nuovo anno migliore del precedente.
  • Baciarsi sotto il vischio diventa anche un augurio affinché si preservi la propria salute e unione amorosa, nonché la fertilità.
  • Nel Cristianesimo, il vischio è diventato espressione del Cristo, data la sua natura solare ed il suo legame con i solstizi.

Linguaggio dei fiori: ritrovare forza ed energia, superare tutti gli ostacoli.

AGRIFOGLIO

Albero o arbusto sempreverde, le cui foglie “pungenti” di un verde intenso e le bacche rosse continua ad esser un elemento d’arredo natalizio essenziale oggi.

“Christmas Still Life” di Eloise Harriet Stannard (1886)

Nel dipinto soprastante, l’artista Eloise Harriet Stannard ha molto probabilmente voluto celebrare quelli che sono alcuni dei frutti tipici di fine autunno e inizio inverno. Periodo in cui si festeggia il nostro amato Natale. E ovviamente, non poteva mancare la presenza del sempreverde agrifoglio. Unico elemento con riferimento alla festività, forse inserito come simbolo di non solo augurio, ma di allontanamento dalle negatività. Questo, in modo da festeggiare con gioia il Natale.

Simbologia antica:

  • Prima dell’arrivo del cristianesimo, questa pianta era considerata anch’essa un potente amuleto contro il male. Un esempio sono gli antichi Romani.
  • I pagani (di tradizione soprattutto germanica) festeggiavano la rinascita del sole al solstizio d’inverno. E in questa occasione, si pensava che avvenisse una battaglia fra la quercia estiva e l’agrifoglio invernale. Per i celti, infatti, l’agrifoglio era il sovrano dei mesi invernali.
  • I Druidi utilizzavano l’agrifoglio (lo spirito dell’inverno) come guida per interpretare i sogni.
  • Le bacche rosse rappresentavano la fertilità durante il buio inverno. Una speranza di ritorno di luce e calore.

Simbologia oggi:

  • Oggi è solito appendere una ghirlanda di agrifoglio sulla porta di casa, oppure utilizzarlo come elemento costitutivo di un centrotavola. Il significato rimasto invariato è quello di portafortuna, mentre ha assunto col tempo un simbolo di augurio anche cristiano.
  • Nella nuova tradizione cristiana, la struttura delle foglie allude alla corona di spine di Gesù Cristo, mentre le bacche rosse il suo sangue. I boccioli bianchi, invece, ci riportano alla purezza della Madonna.

Linguaggio di fiori e piante: protezione dal male, lungimiranza.

BIANCOSPINO

Arbusto o piccolo albero perenne, la cui candida ed abbondante fioritura si confonde e si fonde bene con la fredda e soffice neve.

“La ragazza del biancospino fiorito” di Carl Larsson

In questo dipinto dell’artista Carl Larsson, la figura della donna viene delicatamente velata ai nostri occhi dai persistenti rami di biancospino. Un albero in fiore, il cui significato probabile in questa opera è una dolce speranza, legata forse al campo sentimentale, o forse proprio alla vita della giovane.

Simbologia antica:

  • Per gli antichi greci il biancospino era simbolo di buon auspicio. Per questo era usato come addobbo per gli altari prima delle cerimonie nuziali.
  • I celti lo consideravano “l’albero delle fate“. Nei pressi di questa pianta, secondo loro, si potevano ammirare queste piccole creature magiche.
  • Per gli antichi Romani, le sue spine aguzze tenevano lontano gli spiriti maligni. Veniva chiamato “alba spina“. Anche loro lo utilizzavano durante i riti nuziali e, in più, come amuleto di protezione per i neonati.
  • Nel Medioevo, il biancospino era utilizzato come auspicio di prosperità (il rito avveniva nel mese di maggio).

Simbologia oggi:

  • In Inghilterra, il biancospino è legato ad una leggenda su Giuseppe d’Arimatea. Costui era il membro del Sinedrio che si rifiutò di far crocifiggere Gesù. Secondo la leggenda, dal bastone di Giuseppe (piantato nel terreno) nacque un albero di biancospino. Alla sua vista, Giuseppe d’Arimatea decise di far costruire una chiesa nello stesso luogo. La prima chiesa in Inghilterra. Ed ecco che, secondo le credenze inglesi, i fiori bianchi rappresentano l’Immacolata Concezione, i frutti rossi le gocce di sangue di Gesù Cristo (raccolto da Giuseppe), e le foglie appuntite la corona di spine.
  • Oggi, per tradizione, il biancospino viene donato a chi aspetta una risposta, come augurio che sia quella tanto attesa. Un bel augurio natalizio.

Linguaggio di fiori e piante: speranza in una buona novella.

STELLA DI NATALE

Ultima, ma non per importanza, ecco la pianta più presente nel Natale dei nostri giorni. Purtroppo, non ho trovato un dipinto a cui poterla associare. Questo perché la Stella di Natale è una pianta per lo più sconosciuta nei tempi passati. Tuttavia, ciò non mi ferma dal mostravi quale simbologia e significato ha questa “stella di fuoco“, magica e unica nel suo genere.

Simbologia antica e odierna:

  • Nel Messico del sud, la Stella di Natale è conosciuta come una città messicana che tradotta è detta “gioco della palla“. Quest’ultima rappresenta il sole, mentre il gioco si riferisce alla lotta fra il giorno e la notte. Partecipando a questo gioco, entravi a fare parte della rigenerazione rituale della vita.
  • La stella di Natale è quindi legata al sole, al sangue e al sacrificio.
  • Secondo la tradizione cristiana, invece, la forma di questa pianta allude alla Stella che i Magi seguirono fino al luogo dove era nato Gesù Cristo.
  • Le qualità più amate e diffuse, quelle bianche e rosse, rappresentano una la purezza e l’altra il sangue del Cristo.
  • Nel periodo natalizio, diventa simbolo di rinnovamento, amore verso il prossimo, piena fiducia, saggezza, umiltà, amore ed energia nuova e pura.

Insomma, il mondo della flora non cessa mai di sorprenderci. L’arte, nei secoli, l’ha sempre ospitata in svariate composizioni, dalle nature morte ai ritratti più o meno prestigiosi. E oggi, nel periodo che si avvicina al Natale, ancora una volta illumineranno le nostre case, con la loro natura unica …e simbolica.

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