STORIA DELLO STILE DEL MOBILE

L’arredamento nel 1600: il Barocco italiano

Salve a tutti!

Oggi in questo articolo vorrei parlarvi di uno dei periodi artistici più lussureggianti e maestosi che ci sia mai stato nella storia dello stile del mobile: il Barocco. E in particolare quello formatosi in Italia, mentre quello francese sarà argomento del prossimo articolo (non perdetevelo!). Innanzitutto, quando è nato questo stile in Italia? E in quale città? …

IL BAROCCO IN ITALIA (1645 ca. – 1675 ca.)

Nasce nel periodo della Controriforma, sulle basi della stessa cultura manierista, ed ha come centro di diffusione la città di Roma. Si tratta di uno stile che dominerà durante tutto il XVII secolo (in alcune aree, come l’Emilia, anche fino ai primi decenni del Settecento). Fondamentale è la figura di Gian Lorenzo Bernini, grazie al quale comparvero forme nuove e originali anche per i mobili stessi e l’arredamento.

Il Barocco diventa espressione del movimento, della magnificenza, del dinamico e del gioioso. Si vuole comunicare il concetto che è possibile superare i limiti del reale. L’arte seicentesca, oltre che suscitare meraviglia, da importanza per la prima volta a tutto ciò che prima veniva considerato un accessorio (come le scale, che acquisiscono una funzione spettacolare e scenografica grazie al Bernini nel Palazzo Barberini). Proprio riguardo alle scale, erano così sottovalutate nel Rinascimento che lo stesso Leon Battista Alberti riteneva che “meno scale ci sono in un edificio, e meno spazio prendono, tanto meglio“.

Nei trattati di architettura del Seicento ci sono tre principi fondamentali: comodità, solidità e gradevolezza. C’è quindi il desiderio di creare ambienti che, oltre ad essere belli, siano anche comodi; inoltre, per le famiglie nobili, il palazzo doveva anche essere simbolo del modo di vivere nella nobiltà (ecco perché necessitava di ambienti di rappresentanza). Così, viene creato un vero e proprio “percorso” fatto di anticamere e salotti per “filtrare” i visitatori, fino ad arrivare alle camere usate soltanto dalla famiglia; quest’ultime vengono detteda parata” (grandi sale e gallerie), e dovevano essere sempre pronte per ogni occasione: nascite o morti, matrimoni o feste, oppure per l’arrivo di ospiti illustri. Inoltre, nei primi cinquant’anni del Seicento si inizia a utilizzare un camerino particolare (in Francia detto cabinet e in Inghilterra closet) impiegato dalle signore per ricevere, decorato e arredato con molta cura.

Pertanto, possiamo dire che il Barocco è uno stile di facciata, con grandi intagli che spesso diventano sculture a tutto tondo e dorature a foglia molto spessa; ecco perché, spesso, quando ammiriamo un mobile barocco ci viene più da pensare ad una scultura che un’opera di ebanisteria. Ora passiamo ai protagonisti di questo articolo, i mobili barocchi in Italia …siete pronti? Iniziamo!

CASSETTONE o CANTERANO

  • Nel Seicento si assiste ad un definitivo abbandono del cassone (che nelle epoche precedenti ha avuto funzioni come quella di sedile o di letto). Sopravvivono solo nelle anticamere, ma forniti di schienale e sistemati in coppia.
  • Il cassettone (una via di mezzo fra un cassone ed un armadio) diventa il mobile di maggior successo. Viene usato per riporre la biancheria, e trova spazio nella camera da letto. Massiccio e monumentale, può avere il frontone dritto o sagomato e marcato da cornici in corrispondenza dei cassetti.
  • In Italia ci sono delle distinzioni in base alla regione: a nord – piedi a mensola, spigoli arrotondati e decorazioni a ghirlanda. A sud – aspetto meno massiccio e più vivace nell’intarsio.
  • CASSETTONE: mobile con soli tre cassetti profondi.
  • CANTERANO: mobile con quattro cassetti.
Canterano genovese “a bambocci”. Museo del Castello Sforzesco, Milano.

STIPO

  • Già conosciuto nella seconda metà del Cinquecento, ora diventa un mobile caratteristico del periodo.
  • Probabilmente ispirato al modello delle cassette cinesi, divise in vari scomparti (custodia per collezioni e tesori); si presenta su due corpi, come nel secolo precedente, spesso con due colonnine agli angoli, cassetti e statue all’interno di nicchie.
  • Lo stipo italiano lo riconosciamo per la decorazione a commesso, tipica dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.

TAVOLO

  • Probabilmente è il mobile con più varianti.
  • Massiccio e imponente.
  • Composto da due o tre sostegni a forma di vaso poggianti su traverse a forma di “H” molto decorate, sotto le quali spesso c’è uno spesso basamento.
  • Può anche avere quattro gambe, sempre a vaso, poggianti su un dado e raccordate da traverse con piede a sfera schiacciata.
Tavolo da centro in legno di noce intagliato, con sostegni a forma di vaso collegati da traversa a “H” con foglie d’acanto e poggianti su un basamento più ampio del piano. Torino, Museo Civico.

LETTO

  • Come già detto, è uno dei mobili più importanti dell’arredamento.
  • Con l’uso sempre più esteso della tappezzeria e la moda di coordinare i tessuti con i rivestimenti delle stanze, la camera diventa un vero e proprio luogo di “sfoggio” di eleganza.
  • Il letto più diffuso è quello a quattro colonne che, con la cortina chiusa, assume la forma detta “a scatola”. Gli ampi tendaggi, scorrendo su una serie di anelli, permettono durante il giorno un’apertura totale della cortina, agganciando gli angoli del tessuto alla colonna.
  • Le testiere dei letti in Italia sono particolarmente lavorate e mosse.
  • Quando non c’erano particolari celebrazioni, la camera da letto diventava il luogo dove mangiare.

POLTRONA

  • Nei primi decenni del Seicento, il seggiolone (sedia coi braccioli) si trasforma definitivamente in poltrona, diventando più grande e comoda.
  • Ha un aspetto ancora rigido e lo schienale resta di forma quadrangolare; solo i braccioli iniziano a curvarsi e le gambe, in genere tornite a tortiglione, sono collegate da traverse ad “H”.
  • Schienale e sedile hanno una sottile imbottitura di stoffa o di cuoio inciso e dorato.

 

TECNICHE E STRUMENTI utilizzati:

  • si afferma la tecnica della TORNITURA che pervade ogni tipo di arredo (colonne del letto, lesene degli armadi, degli stipi e delle credenze, fino alle gambe di tavoli, sedie e poltrone).

  • Assume particolare importanza il SEGHETTO DA TRAFORO.

I MATERIALI per gli intarsi (utilizzati anche nel Barocco francese)

  • Lapislazzuli
  • Malachite
  • Ambra
  • Avorio
  • Tartaruga
  • Oro
  • Argento
  • Essenze lignee pregiate.

LEGNI tipici:

  • Per le parti scoperte del mobile: il noce.
  • Per le parti interne non in vista: pioppo in Lombardiaabete nel Venetocastagno, rovere ed olmo in Piemonte.
  • In piccole quantità e per superfici modeste: essenze pregiate.
  • Per imitare l’ebano venivano tinteggiati i seguenti legni: pero o acero (legni dolci e bianchi).

Un’ultima curiosità riguardo I PALAZZI …

Le pareti vengono appesantite da arazzi o dipinte con affreschi rappresentanti architetture, scene allegoriche o eleganti decorazioni a stucco. Ovviamente, per conferire maggior ricchezza, vengono coinvolti anche i soffitti, mentre la parte più bassa delle pareti viene rivestita di legni pregiati spesso dipinti a simulare marmi o essenze preziose. I pavimenti potevano essere rivestiti di marmi costosi, di maioliche o di legno (in quest’ultimo caso, le assi erano disposte in modo da creare una marqueterie).

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Tutti i diritti sono riservati all’autrice Chiara Albanesi.

 

Spero che l’articolo vi sia piaciuto, a presto! Ciao!!