TECNICHE DECORATIVE

Doratura “a guazzo”: cos’è e di cosa si compone?

La doratura “a guazzo” o all’acqua rappresenta una delle diverse tecniche di doratura utilizzate dall’uomo per impreziosire arredi, sculture o piccoli oggetti. Un metodo da sempre sfruttato per far sembrare d’oro qualcosa che di prezioso aveva ben poco. Un modo per risparmiare, anche, quando non c’era abbastanza metallo prezioso.

Piccolo campione in legno con le tre stratificazioni (gesso, bolo e foglia d’oro), realizzato negli anni in cui ho studiato per diventare Artigiano Restauratore del legno.

Questa doratura, in particolare, è considerata (e lo è per davvero) la tecnica non solo più antica ma anche la più complessa e meticolosa. (vedi approfondimento QUI) Una tecnica che richiede tempo ed esperienza, se si vuole ottenere un buon risultato. Pazienza e precisione sono le parole d’ordine qui. Virtù con cui non è obbligatorio esser nati. Anzi …Entrambi gli aspetti li si ottiene proprio mettendosi in gioco, a patto che nello svolgimento non sopraggiunga la resa. Una conclusione facile da raggiungere in un caso come questo, ma che bisogna in qualche modo cercare di vincere. Credere di non essere degli incapaci è il primo passo per la riuscita del lavoro.

Ma veniamo al dunque, e incominciamo a vedere insieme quali sono le caratteristiche salienti di questa doratura. Poi, in seguito, vi mostrerò un elenco descrittivo dei materiali necessari per la realizzazione di tale tecnica. In uno dei prossimi articoli, vi mostrerò con un video come produrre questa tecnica, fase per fase. Nel frattempo, come già vi avevo promesso nell’articolo precedente a questo, iniziamo l’approfondimento teorico. Buona lettura!

PERCHÉ “A GUAZZO”? Caratteristiche principali

Il termine “a guazzo” sta per “all’acqua”, e si riferisce all’elemento adesivo (l’acqua) utilizzato in questa tecnica per far aderire alla superficie da dorare la foglia d’oro. Quest’ultima è così sottile da essere leggerissima ed impalpabile. Cosa significa? Che al minimo movimento brusco a causa di spostamenti d’aria o al contatto con le dita delle nostre mani, la foglia d’oro si disintegra/polverizza all’istante! Ecco perché, per poterla usare, è necessario l’utilizzo di uno strumento che faccia da tramite tra le dita e la foglia.

Particolare di un arredo della Reggia di Caserta. L’elemento decorativo in legno scolpito presenta un’antica doratura “a guazzo”. (immagine tratta dal SITO )

Gli aspetti fondamentali che la doratura a foglia a “guazzo” richiede sono:

  1. Assenza di correnti d’aria. È importante assicurarsi che il luogo di lavoro non sia troppo arieggiato (al massimo una finestra semi-aperta). In caso contrario, come già detto, la foglia volerebbe letteralmente via e non ci sarebbe modo di riprenderla. Le mani infatti la distruggerebbero (per via del sudore/grasso).
  2. Tranquillità. Rimanere calmi e respirare piano sono anch’essi fondamentali. Sembrerà assurdo, lo so, ma provare per credere! Se steste troppo vicini alla foglia, persino il respiro potrebbe muoverla o farla piegare su se stessa. Iniziate a comprendere, quindi, perché viene detta “la più complessa”?
  3. Corretta esecuzione delle preparazioni. Prima di fissare la foglia d’oro, infatti, è necessario trattare, rifinire e ricoprire con un strato di gesso e poi un secondo di bolo la superficie da dorare. E questi procedimenti vanno fatti nell’ordine giusto e rispettando i tempi di asciugatura. Altrimenti la foglia o non si fisserà bene oppure non si potrà brunire.
  4. Pazienza e precisione. Elementi già detti in precedenza, e che solo col tempo possono accrescere. Ovviamente, la questione è soggettiva dato che siamo tutti diversi. Ma ciò non significa che sia una tecnica impossibile. Tutt’altro!

Oltre a queste accortezze, è importante conoscere gli strumenti ed i materiali che dovremmo utilizzare per ricreare questa doratura. In questo modo, eviteremmo di incorrere in acquisti sbagliati o in semplici ma seri dubbi sul da farsi. Vediamoli insieme …

STRUMENTI E MATERIALI per la doratura “a guazzo”

Strumenti:

  • Cuscino da doratore. Rappresenta lo strumento di base per la doratura. Un supporto per appoggiarvi sopra la foglia d’oro e tagliarla (dopo aver ricoperto il cuscino con un leggero strato di talco, per evitare che la foglia si appiccichi).
Cuscino da doratore, coltello da doratore e foglia d’oro. (immagine presa dal sito Zecchi prodotti)
  • Coltello da doratore. Una lama lineare, munita di manico, che non deve mai andare in contatto con la mano. In questo caso, bisognerebbe sgrassarla con dell’alcool. Per affilarla, si può usare della carta abrasiva finissima. Attenti a non affilarla troppo, perché potreste tagliare il cuscino. Il coltello si può  utilizzare anche per spostare la foglia sul cuscinetto (con cautela).
  • Pennellessa da doratore. Ecco lo strumento che fa da tramite tra la mano e la foglia d’oro che vi accennavo prima. In morbido pelo di vajo, serve per prendere la foglia d’oro e appoggiarla sulla superficie da dorare. Si sfrutta solo l’estremità nel pennello, precedentemente sporcata con del grasso per favorire l’adesione della foglia.
Pennellesse da doratore, di dimensioni differenti. (immagine presa dal sito Zecchi prodotti)
  • Brunitoio. Questo strumento serve per brunire ovvero lucidare la foglia d’oro, dopo che è ha aderito alla superficie. È costituito da un manico e da una pietra d’Agata sull’estremità opposta (estremamente liscia). Si tratta dello strumento finale in questa tecnica, e a seconda della forma della superficie la si può trovare di varie forme e dimensioni.
Pietra d’agata di diverse forme (immagine tratta dal sito Zecchi prodotti)
Altre pietre d’agata. (immagine tratta dal sito Zecchi prodotti)

Tutti questi strumenti li potete trovare ormai anche su alcuni siti internet, tra cui Giusto Manetti Battiloro S.p.A. , oppure Zecchi prodotti.

Anche Amazon può rivelarsi utile, anche se non sempre la qualità del prodotto è garantita. Se desideraste analizzare dal vivo i prodotti, è possibile trovarli (tutti o in parte) in negozi specializzati oppure nei colorifici della vostra città.

Materiali:

  • Oro in foglia. Si tratta di veri fogli d’oro, sottilissimi, che in commercio si trovano sotto forma di “libretti” in quantità differenti. I fogli (di forma quadrata, di 60 mm e spessi circa 0.3 mm) sono separati uno dall’altro da un foglietto di carta. Possono essere di vero oro (18/22 carati) oppure con vari tipi di leghe o di oro falso (in questo caso, similoro o con una lega metallica imitazione).
  • Gesso di Bologna. Materiale utile per il primo strato da stendere sulla superficie (lignea) da dorare. Si tratta di solfato di calcio idrato, molto fine e per questo con una morbidezza al tatto unica. È importante conservarlo in un luogo asciutto, lontano dall’umidità.
  • Colla di coniglio. Detta anche “colla Lapin”, si ottiene con la pelle di coniglio immersa in un bagno di acqua di calce. Si tratta di una tipologia conosciuta ancora prima della colla a caldo da falegname, quest’ultima più forte. Va conservata in un barattolo di vetro chiuso.
  • Colla di pesce. Detta “ittiocolla”, si ottiene dalla vescica natatoria di alcune specie di pesci, quali storioni e affini. In commercio si trova sotto forma di scaglie, che vanno poi sciolte in acqua. Diversamente dalle altre colle, non cresce molto in volume.
  • Bolo Armeno. Si tratta di una particolare argilla usata come base ultima per la foglia d’oro. Oltre ad aiutare la foglia ad aderire alla superficie, ne determina (in piccola parte) il colore caldo o meno. È possibile trovarlo in tre colori: rosso (terra rossa), giallo (terra di Siena naturale) e nero. Nelle dorature antiche, si riconosce nei punti in cui la doratura è andata perduta.
Tre colorazioni del Bolo armeno. (immagine tratta dal sito Zecchi prodotti)

Come già detto precedentemente, prossimamente pubblicherò un articolo con un video in cui realizzerò per voi la tecnica della doratura a “guazzo”. Un metodo rimasto inalterato fin dall’antichità. L’unico cambiamento, o meglio innovazione, è l’ottenimento di questi fogli d’oro. Una tecnica quella della doratura “a guazzo”) seppur complessa, sempre affascinante …e che, sono sicura, conquisterà anche ognuno di voi.

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