SIMBOLI E ICONOGRAFIE NELL'ARTE

Gli uccelli nell’arte: qual è il loro significato? (parte seconda)

Oggi riprendiamo l’approfondimento sulla simbologia di alcuni uccelli  presenti nelle opere d’arte. Dunque …dove eravamo rimasti? Ah sì, stavo per parlarvi del falco …iniziamo!

FALCO

Primo quadro:Falco con volpe” di Antonio Ligabue.                                                                                     Secondo quadro:Ritratto di un ragazzo con un falco” di Wallerant Vaillant.

  • Per gli antichi Egizi era il simbolo di Horus, dio del Cielo (uomo con la testa di falco) e di Ra, dio del Sole sorgente. Per questo motivo lo troviamo come elemento decorativo ricorrente nei monili egizi.
  • Nella religiosità del Perù incaico è simbolo solare, diurno e maschile.
  • Nella tradizione cinese, anche se simbolo del sole, era un segno di guerra.
  • Per gli Aztechi veniva considerato il messaggero degli dei.
  • Nella religione cristiana ha una simbologia ambivalente: il falco selvatico incarna il male, quello addomesticato la conversione e quello incappucciato la speranza cristiana della redenzione (anche se circondati dal buio, se si ha una grande fede, attenzione e può giungere a Cristo).

GALLO

Primo quadro:La notte” di Battista Dossi (1544 – 1548).                                                                                   Secondo quadro:San Pietro col gallo” di Giovanni Baglione (1606).

  • Visto che si tratta di uno dei primi uccelli a cantare quando sorge il sole, è simbolo solare non solo nell’Occidente, ma anche in India e in Giappone, dove si narra che abbia fatto uscire la dea Amaterasu (il Sole) dalla caverna.
  • In Grecia era consacrato a Zeus per la sua natura dominante, a Febo perché annuncia il Sole, ad Atena per le piume della coda, ad Ares per la combattività e a Ermes in quanto legato ad Asclepio, dio della medicina.
  • Nell’iconografia cristiana è legato alla Resurrezione (l’attesa) e alla figura di Cristo, poiché entrambi sono portatori di luce e di un nuovo giorno.
  • Nelle opere diventa l’incarnazione della luce, della gioia, l’attenzione diagnostica (nella medicina, per il suo sguardo attento) e di protezione dagli incubi (perché sempre vigile, credenza tipica nel Medioevo).
  • Tuttavia, impersona anche aspetti negativi a causa della sua furbizia, lussuria (simbolo di virilità) e aggressività.

GAZZA

Quadro:La Gazza” di Claude Monet (1868 – 1869). A sinistra il particolare della gazza.

  • Attratta da oggetti lucenti, ha per questo l’appellativo di “ladra”.
  • In Cina rappresenta l’infedeltà coniugale. Secondo una tradizione, uno specchio viene rotto in due parti donate poi una al marito e l’altra alla moglie; se uno dei due è infedele, il pezzo di specchio si trasforma in una gazza e denuncia l’accaduto all’altro/a.
  • In Europa è considerata l’immagine del diavolo.
  • Simboleggia anche l’anima che abbandona il corpo dopo la morte.
  • Nel Medioevo era vista come l’animale da compagnia delle streghe, oltre che uccello del patibolo.
  • Tuttavia è anche simbolo di gioia e felicità sessuale.

PAVONE

Primo quadro:Pavone” particolare di un mosaico (IV secolo) della Basilica di San Vitale a Ravenna.       Secondo quadro:Annunciazione” di Filippo Lippi (1460 – 1470), particolare ali con gli “occhi”.

  • Fu considerato dagli antichi Greci sacro alla dea Hera, perché i caratteristici “occhi” della coda rimandavano al mito di Argo.
  • Le penne della coda finirono, inoltre, col rappresentare le ali dei Cherubini, quale simbolo di conoscenza, e anche quelle dell’Arcangelo Michele.
  • Nel Cristianesimo è anche simbolo di resurrezione e di eternità, perché si riteneva che le sue carni fossero incorruttibili. I suoi mille occhi sono l’emblema dell’onniscenza di Dio.
  • Simbolo inoltre di orgoglio, vanità, bellezza, amore sensuale e regalità.

PELLICANO

  • Per il suo modo di premere il becco contro il collo e offrire il cibo ai piccoli, diventa simbolo dell’amore paterno e materno.
  • Sempre per quel motivo, nel Medioevo diventa simbolo del sacrificio di Cristo (che si lascia trafiggere al costato da una lancia per i suoi figli). Inoltre, è anche emblema dell’Eucaristia.
  • Diventa, quindi, anche il simbolo della carità, e dell’aspirazione non egoistica all’ascesa verso la purificazione (della generosità assoluta).

RONDINE

Quadro:Madonna della rondine” o “Pala Ottoni” di Carlo Crivelli (1490 – 1492).

  • Simbolo di luce, visto che arriva con la bella stagione.
  • Nell’antica Grecia (insieme alla colomba) è sacra ad Afrodite, nell’antico Egitto a Iside.
  • Nel Cristianesimo è simbolo di primavera e della Pasqua (come la colomba), ossia di resurrezione.
  • Diventa anche simbolo di libertà, di unione fraterna (nel pericolo le rondini si soccorrono a vicenda), e della dignità.
  • Ma ha anche valori negativi: rappresenta anche l’incostanza e l’amicizia senza giovamento (per il suo svolazzare apparentemente senza meta), morte prematura e dolore.

Insomma, quanti significati nascondono queste creature! Come avrete notato, non sono per niente poco importanti, anzi; grazie al loro messaggio simbolico e allegorico, l’artista poteva enfatizzare maggiormente ciò che voleva trasmettere agli osservatori (e senza dover ricorrere per forza all’inserimento di brevi descrizioni). Perché, d’altronde, l’arte è questo: che sia un dipinto o una scultura, si tratta sempre di una sorta di “racconto” privo di un testo, ma ricco di immagini o figure che lasciano al “lettore” la possibilità non solo di apprendere, ama anche di sognare.

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Tutti i diritti sono riservati all’autrice Chiara Albanesi.

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