PIETRE PREZIOSE

Granato e Ametista: pietre di nascita di Gennaio e Febbraio

Rieccoci di nuovo qui insieme, con un tema che da poco ho iniziato a trattare. Le pietre di nascita, gemme preziose con un valore anche interiore o spirituale (per chi ci crede). Pietre che in questo caso, però, ho deciso di trattare soprattutto ed in primo luogo sotto una chiave descrittiva e oggettiva. Vale a dire, mostrando in modo conciso le loro proprietà fisiche, chimiche e ottiche. Caratteristiche che spesso desideriamo conoscere quando, per esempio, vogliamo assicurarci un prodotto originale e non falso. Oppure, semplicemente per soddisfare la nostra irrefrenabile curiosità. Ecco perché aggiungo alla fine, per chi lo desidera, una lettura anche più simbolica di queste pietre.

Nel caso foste nati a Dicembre, potreste scoprire quali pietre vi appartengono nel precedente articolo (lo troverete QUI). Oggi, invece, andrò a trattare altre due pietre di nascita. Il Granato, che rappresenta Gennaio, e l’Ametista per Febbraio. Due gemme anch’esse uniche: la prima dal colore caldo e intenso, l’altra fredda e ammaliante. Buona lettura!

GRANATO

Etimologia: il nome “granato” deriva dal latino “malum granatum” = grano/seme granata, oppure dal latino “granatus” per via del suo colore simile ai semi del melograno.

Granato in natura

Classificazione: il granato fa parte del gruppo minerale dei SILICATI.

Caratteristiche fisiche: 

  • Colore: possiamo trovarlo in tante tipologie di colore, oltre al classico rosso scuro quasi sanguigno. Le varianti sono incolore, bianco, verde chiaro, rosa, rosso giacinto, rosso violetto, da verde scuro a verde smeraldo, bruno, bruno giallognolo, bruno rossiccio e nero. Ovviamente, in questo caso, per avere dei chiarimenti è meglio consultare uno specialista. Qui sotto, potete ammirarne alcuni:
Granato rosso scuro, gemma lavorata
Granato menta chiamato Demantoide, gemma lavorata
Tipologia di granato Malaya color arancio intenso, con sfumature rosa. Gemma lavorata
  • Morfologia: in natura si trova sotto forma di cristalli, in aggregati granulari compatti e con piccoli spigoli (ovvero, come piccoli e numerosi grani).
  • Sistema cristallino: possiede una struttura cubica.
  • Forma dei cristalli: esa-ottaedri e rombo-dodecaedri.
  • Durezza: 6,5 – 7,5
  • Trasparenza: da traslucido al trasparente.
  • Lucentezza: vitrea, grassa e sericea (ovvero come la texture della seta).
  • Sfaldatura e frattura: la prima è molto imperfetta, e anche la seconda la troviamo disuguale, e concoide.

Caratteristiche chimiche:

  • Proprietà: i granati fondono con facilità (tranne i granati della serie Cr), e sono poco attaccabili dagli acidi.
  • Manipolazione: per pulire un granato, si può utilizzare acqua oppure degli acidi diluiti.
  • Minerali simili: esistono dei minerali che assomigliano al granato (per struttura o aspetto), e sono: il rubino, la sfalerite, la eudialite e la leucite.
  • Genesi: il granato ha un’origine “metasomatica da contatto” (processo metamorfico, in cui alla pietra allo stato solido vengono rimossi o introdotti componenti chimici dopo aver interagito con soluzioni acquose), magmatica, alluvionale, pegmatitica e metamorfica. 
  • Giacimenti abbondanti: in natura è presente in grandi quantità. A volte in rocce magmatiche e spesso in pegmatiti e in rocce metasomatiche a contatto con rocce magmatiche acide. È possibile trovarli anche negli scisti cristallini e in concentrazioni alluvionali.
  • Usi: il Granato viene utilizzato non solo come pietra preziosa in gioielleria, ma anche come abrasivo o strumento di taglio (come il diamante), oppure nella levigazione e perforazione.

CURIOSITÀ

I Granati hanno la stessa struttura cristallina, e si differenziano solo nelle proprietà chimiche, fisiche e nel colore.

La varietà più comune e conosciuta è quella rossa o rossastra conosciuta come Granato Mozambico (rodolite), estratta e lavorata fin dall’antichità.

Nel Medioevo, insieme allo spinello e al rubino, i granati venivano chiamati “carbonchio”.

SIMBOLOGIA ANTICA E RECENTE del Granato

Per i Vichinghi questa pietra rappresentava la porta per il Valhalla, stessa cosa per i mussulmani: secondo loro, il granato illuminava il Quarto Cielo. I Crociati, invece, lo indossavano sulle armature come pietra protettiva poiché era il simbolo del sacrificio di Gesù Cristo.

Il granato è simbolo dell’amicizia sincera, oltre che di fede, carità, cavalleria, lealtà e onestà.

Per quanto riguarda le proprietà spirituali attribuitale, è molto indicata per rafforzare la creatività e per scacciare depressione, malinconia e tristezza.

AMETISTA

Etimologia: il nome deriva dal greco “amethistos” = non ubriaco. Nell’antichità era una pietra protettiva contro l’ubriachezza. 

Ametista in natura

Classificazione: l’ametista fa parte del gruppo minerale degli OSSIDI, ed è una varietà di QUARZO.

Caratteristiche fisiche e chimiche:

  • Colore: la colorazione dell’ametista passa dal violetto chiaro al violetto scuro.
Ametista Uruguay – grezza (a sinistra) e lavorata (a destra)
  • Morfologia: l’ametista in natura la troviamo sotto forma di cristalli oppure aggregati granulari, e con una massa cristallina importante.
  • Sistema cristallino: esagonale (al di sotto dei 573° C).
  • Forma dei cristalli: prismatici, bi-piramidali, pseudo-cubici, geminati.
  • Durezza: 7 – 8
  • Trasparenza: da trasparente a traslucido.
  • Lucentezza: grassa, vitrea.
  • Fluorescenza: a volte gialla, crema-arancio e verde.
  • Frattura e sfaldatura: concoide irregolare / imperfetta.
  • Genesi: magmatica, idrotermale.
  • Paragenesi (minerali che si formano contemporaneamente o successivamente, aventi quindi la stessa origine): calcedonio e cristallo di rocca.
  • Giacimenti abbastanza rari: l’ametista è possibile trovarla in cavità di rocce effusive in Germania, ex Cecoslovacchia, ex Unione Sovietica e in Romania. I grandi geodi di calcedonio con ametista nascono invece nel sud del Brasile, Uruguay, Stati Uniti, Madagascar, ecc. Infine, altri esemplari di splendide ametiste provengono dalle vette dolomitiche della Namibia (località Plattveld), nelle alluvioni dello Sri Lanka, ecc.
  • Manipolazione: l’ametista va pulita con acqua o con acidi diluiti (tranne che con l’acido fluoridrico).
  • Usi: l’ametista viene utilizzata in gioielleria come pietra preziosa, oppure come oggetto d’arte.

In generale, le proprietà fisiche e chimiche dell’ametista sono pressapoco le stesse del quarzo (essendone lei stessa una variante).

CURIOSITÀ

Nel mondo del collezionismo, oggi, l’ametista rappresenta una delle varietà di quarzo più importanti, grazie al suo largo uso fin dall’antichità.

Essendo una pietra quasi priva di inclusioni (in inglese “eye-clean”), ciò che le conferisce il valore è il colore. Più la percentuale di ferro all’interno dell’ametista è alta, più intensa sarà la colorazione.

La più grande quantità di ametiste provengono dal Sudamerica e dall’Africa. In Zambia, al contrario del Sudamerica, le pietre sono più piccole.

SIMBOLOGIA ANTICA E RECENTE dell’ametista

Durante l’Impero Romano venivano usate, in particolare, per impreziosire i ritratti degli imperatori. Nell’antica Grecia, inoltre, il colore viola era già il simbolo del vino rosso.

Negli anelli vescovili, le ametiste simboleggiano il vino dell’Ultima Cena. Per secoli è stata la gemma dei re, dei vescovi, dei nobili e più avanti della borghesia. Quasi quanto il rubino, lo smeraldo e lo zaffiro.

In America è considerata una pietra portafortuna. Simboleggia l’equilibrio e la purezza, la serenità e la modestia.

L’articolo si conclude qui. Spero vi sia piaciuto, fatemelo sapere sulla pagina Facebook .

Al prossimo articolo, grazie per la vostra presenza!

Le foto sono di proprietà di Juwelo e Wikipedia
La stesura del testo è di proprietà di Chiara Albanesi