STORIA DELLO STILE DEL MOBILE

Vivere nel Rinascimento (prima parte)

Salve a tutti!

Oggi riprende il nostro viaggio nel tempo nella storia dello stile del mobile, lasciandoci alle spalle il Medioevo per analizzare un altro grande periodo storico-artistico successivo: il Rinascimento. Dovete sapere che il termine “rinascita” è stato usato per la prima volta dal Vasari nel 1550; decise così di inserirlo nel periodo che intercorre tra Cimabue e il Cinquecento. Diversamente, gli studiosi moderni circoscrissero questo periodo storico con l’opera del Brunelleschi (cupola di Santa Maria del Fiore), e quindi facendolo iniziare nel secondo decennio del XV secolo. Per quanto riguarda l’arte rinascimentale (e lo stile del mobile di quell’epoca), essa ebbe come centro di espansione la Toscana e, in particolare, la città di Firenze.

Questo movimento è suddiviso in tre periodi principali:

  • PRIMO RINASCIMENTO o UMANESIMO (dal 1400 al 1470)
  • PIENO/ALTO RINASCIMENTO (dal 1470 – 1530)
  • TARDO RINASCIMENTO (dal 1530 al 1600)

IL MOBILE RINASCIMENTALE

Il mobile rinascimentale potremmo quasi definirlo un “palazzo in miniatura“. Come mai? Intanto, pensate che spesso erano gli stessi architetti a suggerire i modelli agli ebanisti e agli intagliatori. Non solo: sappiamo che le Regole delle Corporazioni obbligavano i mobilieri/artigiani ad eseguire i loro pezzi sempre entro limiti “di serie”; chi voleva farne di speciali doveva pagare particolari tasse. Quindi, venivano classificati in mobili:

  • “FOGGIATI” se eseguiti secondo le regole strutturali e formali stabilite dalle Corporazioni
  • “SFOGGIATI” se eseguiti al di fuori dei canoni, e rivolti ad una committenza nobile (e si trattava di pezzi unici, eseguiti su disegno di grandi architetti)
  • “SELVATICI” ossia rustici, con una struttura essenziale e priva di abbellimenti.

Un’ultima curiosità, prima di passare alle descrizione dei mobili: alle pareti dei palazzi, di norma, venivano applicati dei rivestimenti con spalliere alte fino a 2 metri, per cercare di proteggere il locale dal freddo e dall’umidità; venivano talvolta arricchite di intarsi o dipinti e concluse con una cornice. Bene, a questo punto direi di partire. Oggi approfondiremo il primo periodo, il Primo Rinascimento

SEDIA

  • Il sedile del Quattrocento non era molto comodo, per questo si faceva molto uso dei cuscini.
  • Il modello più confortevole era la “sedia rustica”, dalla forma squadrata e il sedile impagliato.
  • Le classi benestanti si circondavano di modelli più nobili: la “dantesca”, la “savonarola” e la “seggiola Strozzi”.
  • La “DANTESCA” è costituita da due elementi ricurvi che si chiudono a forbice, ruotando su un perno centrale. Il sedile e lo schienale sono foderati in pelle o tessuto.

  • La “SAVONAROLA” è composta da una doppia serie di listelli ricurvi che, piegandosi, si inseriscono gli uni nel vuoto lasciato dagli altri (intrecciandosi). Anche il sedile ha gli stessi listelli incernierati da un lato, mentre lo schienale è una semplice tavoletta rimovibile al momento della chiusura.

  • La “seggiola STROZZI”, invece, possiede tre gambe divaricate verso l’esterno, un piccolo sedile ottagonale e un rigido schienale sormontato da un medaglione decorato. Mentre le prime due sedie erano pieghevoli, quest’ultima no.

IL LETTO

  • Il modello fiorentino consiste in una struttura geometrica molto semplice, a due sponde (con testiera più alta) e circondata da due o quattro cassoni, a seconda di come veniva disposto rispetto alle pareti.

 

  • Inizialmente, il materasso poggiava su assi sorrette da cavalletti, in seguito sostituiti da solide gambe disposte agli angoli di un telaio, mentre al posto delle tavole spesso si possono trovare delle canne, più flessibili.
  • Il letto poteva anche essere circondato da una cortina scorrevole su anelli, sorretta da aste di legno appese al soffitto.

TAVOLO

  • L’evoluzione del tavolo medievale (piano di legno sostenuto da cavalletti) si compie quando troverà una posizione fissa; da allora, il piano diventa un tutt’uno con i due sostegni laterali, di solito posti agli estremi del piano.
  • I sostegni laterali erano collegati con una traversa (fissata per mezzo di cunei ai sostegni stessi).
  • Anche se quello più comune è di forma rettangolare, a volte si possono trovare anche tondi e sostenuti da trespoli.
  • La decorazione è piuttosto scarsa. I tavoli, infatti, venivano coperti da ampie tovaglie e tappeti, quindi l’eleganza che mostrano è dovuta, spesso, alla preziosità dei tessuti (e non alla bellezza del mobile).

ARMADIO

  • Rappresenta il mobile che, più di ogni altro, assume una forma architettonica; ospita infatti numerosi elementi “classici” quali capitelli, lesene, fregi, architrave, ecc …
  • Ha un aspetto imponente e, a partire dal XV secolo, prende il posto dei cassoni nella conservazione degli abiti.

CASSONE

  • Nel XV secolo questo mobile si evolve in forme più ricche e decorate.
  • Arredo riservato alle spose, per riporvi il corredo.
  • La base, di solito, è piuttosto alta e decorata ad intaglio, mentre il coperchio ha spesso la parte centrale rialzata a tronco di piramide (a rafforzare l’immagine di “edificio” dall’insieme).
  • Le tecniche decorative utilizzate sono la “pastiglia”, l’intaglio, l’intarsio e la pittura.
  • Quando, invece, viene usato per contenere oggetti preziosi, prende il nome di FORZIERE; è più robusto, mentre la chiusura è fornita di serratura.

CREDENZA

  • Era il mobile usato per conservare il cibo.
  • Composto da uno o due corpi sovrapposti, ha un aspetto squadrato e massiccio, e munito di due ampi sportelli frontali.
  • Anche la struttura della credenza si ispira alle forme architettoniche.
  • Stilisticamente, la decorazione in riquadri con lesene laterali è tipica del Primo Rinascimento toscano.

 

E invece, com’erano i mobili negli altri due periodi (e quindi nel Cinquecento e inizio Seicento)? Quali motivi ornamentali utilizzavano? E le tecniche decorative? E i temi? …Tutto questo lo scopriremo nel prossimo articolo, non perdetelo! Ciao!!

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Tutti i diritti sono riservati all’autrice Chiara Albanesi.